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IL MUSEO DELLA VASCA VOTIVA DI NOCETO

26 Settembre 2022

Finalmente anche noi siamo andati in visita al Museo della Vasca Votiva di Noceto. Un reperto assolutamente meraviglioso, ritrovato casualmente, come sempre accade alle cose migliori della vita. La casualità pero’ non ha impedito ad un manipolo di validi professionisti di comprendere a cosa fossero di fronte, anche se non alla sua portata culturale.

Fu infatti subito chiaro fosse una vasca di contenimento, un laghetto, ma che avesse un valore “votivo” ossia religioso o superstizioso che dir si voglia, ossia un luogo in cui venivano fatte offerte propiziatorie a sconosciute divinità, non fu compreso fino a lavori avanzati, quando oltre alla struttura iniziarono ad affiorarne i contenuti. Sì, “i contenuti” al plurale, perchè negli anni di attività, questo “tempio” dell’ era delle palafitte, ha accumulato strati, e tipologie di oggetti diversi, giunti fino a noi intatti grazie alla mancanza di ossigeno del terreno che li ha ricoperto per tutti questo tempo: legno ovvio, ma anche corde che ancora legano gli aratri offerti in sacrificio, cesti di varie e anche imponenti dimensioni e potremmo continuare. Impossibile capire per quante persone fosse un riferimento votivo, perchè le zone di utilizzo della vasca fossero diverse, ma appunto solo alcune in precise direzioni cardinali o con che modalità gli oggetti venissero depositati nella vasca.

Impossibile comprendere perchè ad esempio i vasi, chiaramente votivi viste le ricche decorazioni, siano di tre o quattro forme diverse, ma comunque piu’ grandi delle stoviglie usate per la vita normale, e impossibile sapere perchè tutti siano rotti quasi nello stesso modo quasi si volesse impedirne un riuso. E chiaramente è impossibile sapere esattamente perchè, in un’ epoca così lontana gli uomini vollero costruire una vasca di contenimento con scopi religiosi, che in un primo tempo era prevista piu’ grande, ma poi visto il crollo della struttura venne ricostruita piu’ piccola. Più piccola ma non piccola: si parla sempre di quasi 12 metri per 7 e profondità di almeno 3 metri.

Oggi, l’ escavatrice che la scoprì se n’e’ portata via una porzione, ed è stato possibile riportare alla luce solo il primo livello, ma questo non toglie imponenza alla struttura smontata e ricostruita nell’ attuale sito di esposizione. Una notazione sulla forza dei nostri antenati risiede nel verificare che i due tronchi principali posti ad x nella vasca per mantenere dritte le paratie laterali, erano talmente pesanti che quando sono stati spostati dal sito originario è stato necessario tagliarli e sollevarli con mezzi meccanici. Ancora una volta una scoperta come questa, unica nel suo genere nell’ intera Europa, ci fa comprendere che ancora sono tantissime le cose che non sappiamo quando le lancette del tempo iniziano ad avventurarsi nelle epoche piu’ lontane, e allora una visita davvero non può mancare a questo luogo, per aggiungere un piccolo tassello e meravigliarci delle capacità dei nostri antenati.

Ah la vasca fu attiva per un 100 anni poi complice il riempimento completo con gli oggetti e un probabile concomitante spopolamento della zona a causa del cambiamento climatico, sopravvenne l’ abbandono.

A noi il compito di farla rivivere per sempre.