Approfondimenti

Il cortile della Cavallerizza e la sede degli Amici della Pilotta

17 Dicembre 2021

Piazza Ghiaia 11/A (angolo via Pigorini)

In virtù dell’importante intervento dell’Associazione, si è concluso nel marzo del 2021 il cantiere per il

recupero e il ripristino dei due vani in muratura, posti lateralmente al cancello di ingresso del Cortile della

Cavallerizza: la sede degli Amici della Pilotta, uno spazio per uffici e servizi in cui accogliere e ritrovarsi con i

soci, lavorare ai progetti, organizzare eventi e attività.

La riqualificazione di tali spazi, rientrava nel più ampio progetto di valorizzazione del Cortile della

Cavallerizza da poco terminato, giardino nato nel dopoguerra sulle rovine dell’antica Cavallerizza ducale e

ridotto nel tempo a parcheggio

A seguire un articolo dalla rivista dedicata agli Amici della Pilotta, scritto dal Professore Giovanni Godi, che racconta il recente recupero della facciata.

Grazie ad un minuzioso e sapiente restauro, voluto dalla Direzione del Polo Museale della Pilotta,

collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza

– SABAP, è stata restituita alla fruizione pubblica una preziosa testimonianza, opera dell’Architetto

Ennemonde Alexandre Petitot, sino ad ora negletta e quasi nascosta, la facciata del “Supremo Magistrato”.

Così la descriveva il Grazioli, nella sua Guida ai Forestieri, del 1847 “E Bellissima la piccola facciata di ordine

dorico…”. In effetti l’Architetto seppe imprimere al progetto, nell’angusto spazio a disposizione, un senso di

grande eleganza neoclassica, cifra costante del suo percorso creativo, iniziato nella città Ducale, nel maggio

del 1753, giungendo da Roma dopo aver frequentato l’Accademia di Francia, fianco a fianco di colleghi

famosi e conosciuto il fantasmagorico Piranesi. Operò poi per cinquant’anni da noi, passando a miglior vita

nel 1801. L’importanza di questo intervento sta nel fatto che si tratta di una delle poche opere portate a

termine da Petitot, da accostare alla chiesa di San Pietro in Piazza Grande, alla facciata e complesso del

Casino dei Cortigiani, ex Reggia e ora Museo Lombardi, al Casino delle Mura detto Petitot, agli adattamenti

del Palazzo Ducale e del Giardino, allo scalone e agli interni del Palazzo Ducale di Colorno e all’edificio della

Venaria. Sopravvive tutt’ora il suo lavoro di progettazione, disegnatore straordinario, nelle sue opere appare

quale inventore e pioniere del nuovo stile neo classico, oltre che nell’architettura, nella decorazione di

interni e nella progettazione di arredi. Il suo insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Parma, fu

fondamentale per la nascita di una nuova estetica, i giovani architetti da lui formati, furono protagonisti,

non solo a Parma e portatori di nuove idee. Tutto questo ben lo documentano gli oltre 250 disegni nella

maggior parte editi e puntualmente studiati da Giusppe Cirillo, che grazie al catalogo della mostra “Petitot,

un artista del ‘700 a Parma”, del 1997 e la successiva monografia del 2002, “Alexandre Petitot, Lione 1727

1801 Parma”, edizioni promosse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, ci mostrano una abilità

disegnativa invidiata all’epoca da colleghi e artisti, alcuni dei quali insinuarono, per queste sue capacità, un

freno per un’effettiva progettazione. Ancora nel 2009, alla mostra “Il Ducato In Scena, Parma 1769: feste,

libri e politica”, tenutasi alla Biblioteca Palatina con la curatela di Andrea De Pasquale e del sottoscritto con

schede e testi di Giuseppe Cirillo, sono apparsi per la prima volta gli straordinari progetti per la realizzazione

della Biblioteca Palatina e numerosi altri inediti, relativi alla collaborazione col grande Bodoni, vale a dire i

disegni e i rami per incisioni, tutti preparatori per il celeberrimo volume “Descrizione delle Feste celebrate

in Parma nel 1769, per le nozze di Don Ferdinando e Maria Amalia”.

Oggi il giardino della Cavallerizza antistante la facciata dell’antico tribunale, anch’esso restaurato, offre al

visitatore la vista di un piacevolissimo contrasto tra il verde del prato e i delicati colori pastello della facciata,

che anche gli Amici della Pilotta, dalla nuova sede li creata, possono ammirare, ricordando il grande

Architetto che tanto ha onorato Parma. Un grazie quindi alla Direzione del Polo Museale della Pilotta e ai

bravissimi restauratori; per le parti murarie la Ditta Edilpronto sl e per quelle decorative la restauratrice

Alessandra D’Elia.