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Un’associazione sempre in movimento: itinerari culturali a Vicenza

2 Novembre 2022

Da tempo meditavamo e organizzavamo la gita a Vicenza, proprio per i tratti peculiari di questa città, che hanno meritato un approfondimento speciale con il supporto inestimabile del nostro socio Renato Gaeta, connoiseur appassionato della sua città di origine.

Partiti di buon ora da Parma con un piccolo pulmino che ci ha riportato alla memoria le gite scolastiche, siamo introdotti alla storia vicentina dal nostro socio per inquadrare a tutto tondo la temperie storico culturale che vede Vicenza protagonista del nostro viaggio. Nonostante un cielo nuvoloso e qualche goccia di pioggia, rimaniamo incantati dalla magnificenza e la sobria eleganza di Villa la Rotonda, sui colli nei pressi della città e nostra prima tappa, forse la più particolare delle ville progettate Andrea Palladio nel cinquecento. 

Siamo accolti da Manuel Gazzola di Itinerari Palladiani: un architetto con la passione per l’arte e la storia, che da subito col suo racconto ci trasporta nel passato palladiano. Ci illustra il particolare edificio che oggi ancor più, dopo un recente restauro delle facciate, conquista lo sguardo di visitatori provenienti da ogni dove, imponente su questa collina ma così garbatamente in armonia con la natura. 

Nel cuore di Vicenza la maestria del Palladio si mostra a noi nel Teatro Olimpico, il primo teatro chiuso italiano. Qui la nostra guida, dopo averci spiegato i dettagli dell’apparato scenico – il fondale prospettico ispirato alla città di Tebe – approfondisce l’aspetto del contesto culturale della Vicenza cinquecentesca: una città che a lungo è stata sotto l’influenza veneziana, una società fatta di “gentiluomini” non nobili di stirpe, che si sono arricchiti con le proprie attività commerciando anche con l’estero, e che sentivano la necessità di mostrarsi attraverso i propri palazzi e ville suburbane. Emerge quindi un legame col calvinismo, un carattere e un’anima che rendono Vicenza, nel panorama italiano, diversa e unica nel suo genere, con esiti che si possono ancora rilevare nella contemporaneità.

A metà giornata siamo ospiti dei conti da Schio proprietari della Ca’ d’Oro, palazzo storico nel centro cittadino che tramanda invece quel gusto trecentesco, tardo gotico veneziano, l’altra faccia di Vicenza. La gentilissima e sorridente Clara ci svela la storia del palazzo e della famiglia più tardi approfondita dal padre, per poi portarci a conoscere – leggersi gustare – i prodotti dell’azienda agricola quindi vino e salumi. 

Dopo la gustosa pausa, passeggiando nel centro di Vicenza e osservando tante facciate di palazzi una più bella dell’altra, torniamo alla cultura immergendoci di nuovo nell’architettura palladiana all’interno del Palladio Museum. Qui, l’allestimento moderno fatto di modelli in scala, supporti video e non solo, ci aiuta ancora di più a comprendere la grande cultura dell’architetto, il suo gusto e la sua volontà di fare rivivere il passato classico nei suoi edifici.

La nostra appassionata guida ci fa fare un’ultima tappa a Palazzo Valmarana Braga, sede di Itinerari, dove si chiude il cerchio di questo percorso palladiano così affascinate. 

È ora di tornare a casa, ma non vediamo l’ora di ripartire per la prossima meta.