Eventi

I dietro le quinte della mostra “Dante e Scaramuzza”

20 Dicembre 2021

Come si allestisce una mostra? Molti amanti dell’arte, compresa me, se lo sono chiesti almeno una volta passando davanti a quel manifesto appeso in centro città sull’imminente mostra temporanea di cui tutti parlano. Finalmente ho potuto, grazie agli Amici della Pilotta, dare una risposta alla domanda. 

Quella mattina recandomi alla nostra sede non immaginavo che mi sarei ritrovata poco dopo nel bel mezzo dell’allestimento dell’esposizione temporanea su Dante Alighieri e l’artista Scaramuzza! 

Dopo qualche difficoltà nel trovare la porta di accesso – essendo per me la Pilotta un vero labirinto che io paragono ironicamente alla scuola di magia di Hogwarts descritta da J.K.Rowling nei suoi libri – finalmente attraverso il cortile del Guazzatoio e riesco a giungere alle così dette Scuderie.

Rimango per un secondo ad ammirare l’ampiezza del salone, uno spazio quasi grezzo da un certo punto di vista eppure così elegante nella sua sobrietà. Mi guardo intorno un po’ titubante finché non incontro il viso amico di Bianca, socia giovane come me, che era già al lavoro e subito mi spiega il da farsi.

Entusiasta dell’occasione di quella mattina cerco di afferrare il compito e di approntare una sorta di strumento di misurazione simil-righello per applicare con ordine le didascalie delle opere grafiche che altri operatori hanno già fissato ai pannelli bianchi che fungono da parete. Ringrazio mentalmente i prof di architettura del Toschi, che frequentai qualche anno fa oramai, di avermi insegnato la precisione nel disegno che mi torna sempre utile. 

Così, io e le mie compagne Bianca Maria Mora e Valeria Sambati (tutte noi facciamo parte del gruppo giovani) armate di pazienza e due confezioni di Pattafix – avreste mai immaginato che può essere usato anche al museo? – sotto la supervisione attenta della funzionaria Elisa Montali procediamo solerti terminando in poco tempo metà della sala. 

Nel frattempo, fra una chiacchiera e un “mi controlli se è dritta questa per favore?”, guardo estasiata gli oggetti che ci circondano, veri protagonisti della mostra: ogni disegno ritrae un episodio di un diverso canto della Commedia, il racconto in immagini che fluisce parallelo ai versi danteschi.

Arrivati al canto preferito di ogni ragazza non abbiamo potuto fare a meno di fermarci e scattare una foto a Paolo e Francesca ritratti mentre leggevano il libro ‘galeotto’. Non sono tuttavia solo le opere grafiche a colpire la mia attenzione: lo spazio centrale delle Scuderie è occupato da enormi tavoli da esposizione ora prive della copertura in vetro e sui quali sono posti, ancora chiusi, molti vecchi volumi. Solo il giorno seguente scoprirò di cosa si tratta esattamente. 

Finalmente terminiamo il nostro incarico e, non essendoci altro che possiamo fare al momento, veniamo congedate. Nonostante il compito fosse marginale nell’organizzazione della mostra nel suo complesso sono davvero soddisfatta delle mie didascalie appese con zelo e felice di aver partecipato: un’opportunità più unica che rara che ho colto con piacere. 

Il giorno seguente, mi dice Maria Chiara, sarei potuta tornare all’esposizione dato che molto era rimasto da fare. Questo mi ha fatto capire che, diversamente da quanto immaginavo, l’allestimento di una mostra non è sempre un processo lineare che si svolge secondo un preciso e ben studiato piano, anzi!

Talvolta le cose possono complicarsi un poco e allora si inizia a vedere gente che va e viene con grande fretta, tecnici che cercano di accontentare le richieste dei curatori, storiche dell’arte che puliscono in ogni angolo e operai che lasciano le serigrafie a metà facendo sussultare le bibliotecarie. 

Anche in pieno fermento pre-apertura – leggi caos generale! – fortunatamente gli Amici della Pilotta sono sempre i benvenuti e così anche in questa seconda giornata di lavori le funzionarie mi accolgono con un sorriso e mi mettono all’opera indicandomi i volumi della Commedia da sistemare ognuno al proprio posto. Sono un po’ spaventata all’idea e chiedo se è necessario che io indossi dei guanti.

“Non serve”, mi rispondono, “puoi toccare la copertina senza problemi”. Avevo inteso dalle segnature che si trattava di volumi antichi e che quelli che stavamo posizionando erano in parte codici miniati di immenso valore storico, documentario e artistico. Di questa tipologia di testi avevo sentito parlare in un corso di filologia italiana all’università e non mi sarei aspettata di maneggiarne alcuni personalmente: che emozione!

Una volta assegnati i libri ai propri tavoli si sono dovute sistemare le didascalie e i piccoli pannelli esplicativi accanto ai pezzi più importanti e infine, come mi ha spiegato la dottoressa Montali, posizionare uno speciale materiale ritagliato a misura e nascosto alla vista dei visitatori per mantenere il corretto grado di umidità all’interno della teca e preservare i volumi. Penso fra me e me a quante cose è possibile imparare, scoprire quando ci si mette in gioco e all’occasione che la Pilotta ha offerto agli Amici.

Del resto è proprio questo il motivo per cui esiste la nostra associazione, voler essere parte attiva nella vita del museo e sostenerlo nelle sue attività.

Gli ultimi minuti sono stati di certo i più concitati e ogni persona presente cercava di terminare la propria attività il più velocemente possibile in un misto di nervosismo ed eccitazione. Luci, sedie per la stampa, pulizie finali, la chiusura dell’ultima vetrina ed ecco: si va in scena! 

All’inaugurazione di questa bellissima mostra un folto gruppo di nostri volontari ha partecipato. Tutti molto interessati ad un argomento, i codici miniati, gli incunaboli, poco conosciuto e meriterà approfondimenti in Palatina.

Chiara Grassani – Volontaria gruppo Giovani